Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro e Crotone

   

Al via l’apertura dei cantieri di Antica Kroton

Data:
6 Novembre 2024

Al via l’apertura dei cantieri di Antica Kroton

Il 7 novembre, presso l’Urban Center sito in viale Cristoforo Colombo (lungomare di Crotone), verranno presentate al pubblico le prime risultanze degli scavi archeologici di Antica Kroton, l’ambizioso progetto di Archeologia Pubblica, fortemente voluto dalla Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro e Crotone e dall’Unità operativa Antica Kroton, che mette al centro il patrimonio archeologico e storico di Kroton (oggi Crotone) attraverso un innovativo modello di trasformazione urbana. Il progetto parte infatti dai vuoti, dagli abbandoni e dagli scavi archeologici per progettare nuovi spazi per la città contemporanea, che abbraccino e valorizzino le pagine del glorioso passato della città achea, madre di famosi atleti e culla della scuola pitagorica.

Dopo la presentazione alla collettività da parte del coordinatore scientifico del progetto, Prof. Carlo Rescigno, e del Soprintendente ABAP CZ-KR, Arch. Stefania Argenti, delle prime risultanze archeologiche degli scavi e delle prossime attività in programma, con il supporto del dirigente dell’Unità operativa Antica Kroton, Antonio Senatore, seguirà la prima apertura al pubblico del cantiere Gravina, in via Ugo Foscolo. Venerdì 8 novembre il cantiere Gravina resterà visibile dalle 9:30 alle 12:30.

Intervento del Soprintendente Argenti all'evento di apertura dei cantieri di Antica Kroton.
Intervento del Soprintendente Argenti all’evento di apertura dei cantieri di Antica Kroton.

 

Nella cosiddetta “Area Gravina”, le indagini archeologiche pregresse, condotte a partire dagli anni ’70, hanno identificato parte dell’abitato della città antica, caratterizzato da luoghi dedicati ad attività produttive e, secondo alcuni ipotesi, il limite tra questo settore e l’area pubblica dell’agorà. Lo scavo, attualmente in fase di svolgimento, dopo l’asportazione di strati alluvionali che obliterano i livelli antichi (limi e argille provenienti dai vicini corsi d’acqua e dalle colline), ha individuato le ultime fasi di frequentazione dell’area, i cosiddetti “livelli di abbandono”. A questa fase si riferiscono alcuni tagli quadrangolari rinvenuti nel settore occidentale dell’attuale area scavo, ancora di incerta interpretazione (potrebbe trattarsi di tombe o resti di attività produttive non meglio identificate), e soprattutto una grande fossa (dal diametro di 3 metri) il cui riempimento è costituito da una consistente mole di ceramica (da fuoco o da mensa), oltre a elementi fittili e litici, resti ossei e metallici, tra cui monete bronzee e d’argento. Il contesto, ancora in fase di scavo, al di là della sua funzione (rituale di abbandono dell’area, raccolta dalle acque di scarico che all’interno potevano essere filtrate e depurate) sembrerebbe collocabile nel corso del III secolo a.C., e costituisce un’eccezionale testimonianza della vita quotidiana della città.

Lo scavo, inoltre, sta portando alla luce diverse strutture murarie, sempre pertinenti alle ultime fasi di vita della polis greca databili tra la fine del IV e del III secolo a.C. Ad esempio, lungo il limite orientale sono emersi i resti di un edificio, di cui sono stati identificati due ambienti quadrangolari che si succedono rispettivamente a Nord e a Sud. Le strutture murarie sono realizzati in alimenti litici calcarei, talvolta blocchi sbozzati, e in alcuni casi elementi fittili, che si datano, per la tecnica edilizia per una prima analisi di materiali trovati in contesto, tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. Alla stessa fase, o di poco precedente, è anche l’ambiente quadrangolare portato alla luce lungo il limite meridionale del saggio, realizzato in blocchi calcarei riutilizzati.

Un’altra struttura muraria, parallela al limite meridionale dello scavo è stata portata alla luce nei pressi dell’angolo Sud-occidentale dell’area.

Un’ultima azione riconosciuta lungo il limite occidentale è un lungo cavo con orientamento Nord-Sud, il cui riempimento è molto simile ad uno dei limi che hanno obliterato l’intero settore. Questo taglio è identificato come i risultati di un’asportazione eseguita dopo l’abbandono, effettuata per lo spoglio di una struttura che correva con orientamento Nord-Sud. Tra queste evidenze e la porzione di edificio rinvenuta sul lato opposto, in un’area di circa 17 metri di lunghezza, priva di strutture, si sta delineando la presenza di una grande spazio aperto, nel quale la stratigrafia e i materiali rinvenuti, testimoniano una frequentazione almeno dal VII al III sec. a.C.

I cantieri sono sempre spazi di conoscenza, che aperti alla cittadinanza diventano patrimonio collettivo. Antica Kroton Futura vi aspetta nei cantieri di Gravina e Acquabona e nei prossimi mesi nelle aree urbane di Pignera – Stadio comunale, area Ariston, Capo Colonna e nell’Urban Center installato sul lungomare di Crotone.

Ultimo aggiornamento

7 Novembre 2024, 13:40